Siamo nuovamente negli
Emirati Arabi Uniti. La scusa è sempre la stessa è che i voli della
Emirates sono tra i migliori e lo stop-over a Dubai non costa niente.
Questa volta facciamo una puntata negli emirati del nord, e scopriamo
che non tutti gli emirati sono uguali tra di loro e soprattutto non sono
tutti uguali a Dubai. Partiamo andando verso nord lungo la strada, per
così dire litoranea, in quanto a differenza di quello che succede da noi
qui il mare non è considerato interessante non avendo abitudini
balneari. Così superiamo Sharjah, il più integralista tra i vari emirati
(qui di alcool neanche a parlarne) e Ajman, questi due emirati pur non
essendo come Dubai, abbondano entrambi di fantasiosi grattacieli e
grandi centri commerciali. Dopo un tratto sorprendentemente deserto di
strada ci troviamo così a Umm al Qaiwain e ancora più a nord a Ras al
Khaimah. Più avanti c’è il confine con un’enclave dell’Oman costituito
dalla penisola di Musadam che non possiamo visitare in quanto per
l’accesso ci vuole il visto. Questi due emirati rispecchiano quello che
dovevano essere tutti gli altri solo pochi anni fa all’inizio
dell’avventura petrolifera iniziata negli anni ’60. Qui troviamo infatti
uno stile di vita sicuramente più sobrio, pur nella innegabile
agiatezza, dove riusciamo a vedere anche negozi tradizionali e scene
assolutamente tipiche di questa cultura. Non credo che ci voglia molta
fantasia nell’ipotizzare che quelli che ora sono ampi spazi saranno in
futuro assaliti dal cemento, sempre che la crisi non arrivi anche qui.
Sarebbe inutile ripeterlo ma questa è veramente una terra di forti
contrasti in tutti i sensi.
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DUBAI |
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