ECUADOR - 2009
 GALAPAGOS

Dopo il Cile nel 2008, questo è il secondo viaggio in Sud America. Il progetto è semplice viste le dimensioni relativamente piccole del paese, vederlo quasi tutto con una puntata alle Galapagos. Iniziamo subito da queste isole che sono una delle mete più intriganti di tutto il pianeta oramai accessibile con una certa facilità e poi è l’anno di Darwin! Come l’Isola di Pasqua è la terra più lontana da tutte le altre nello spazio. Così le Galapagos sono le terre più lontane da tutte le altre nel tempo. Si arriva, partendo da Guayaquil, in mattinata atterrando sull’isola di Baltra (dove di fatto c’è solo l’aeroporto) e con una combinazione di autobus, traghetto e taxi si arriva a Puerto Ayora sull’isola di Santa Cruz. Il pomeriggio è dedicato alla visita di una fattoria dove vivono molte tartarughe di terra, sono veramente enormi. L’impressione è notevole anche nel vederle libere mentre mangiano tranquille. Dopo visita ad un parco costituito da una bella spiaggia con retrostante laguna nella quale passeggiano alcuni indaffarati fenicotteri rosa. Tornati a Puerto Ayora si visita il parco Darwin dove tengono sotto controllo la riproduzione di alcuni animali, tra i quali le tartarughe e le iguane terrestri, tenendoli ben separati in base all’isola di provenienza in attesa di reinserirli nella proprio luogo natale. Tutto sommato non c’è molto da vedere e l’impressione è comunque quella di un ambiente dominato dall’uomo. In base alle aspettative, che dato il luogo erano enormi, la prima giornata risulta un po’ deludente. Ci consoliamo alla sera con un buon pasto a base di crostacei. Il giorno dopo si ritorna all’isola di Baltra per imbarcarci a fine mattinata sullo yacht che ci porterà in giro per le isole per cinque giorni. Isola di Santa Cruz sulla spiaggia di Las Bachas. La splendida ed un bel sole ci invitano subito ad una nuotata per vedere qualcosa sotto il pelo dell’acqua ma c’è molto poco e ricadiamo nella delusione. Ci rechiamo poi nella retrostante piccola laguna dove iniziamo ad avere un contatto diretto con gli animali. Ci attendono infatti una dozzina di iguane marine perfettamente nere ed un piccolo fenicottero rosa dalle incredibili sfumature. Qui si comincia a vedere direttamente cosa è che differenzia veramente queste isole da tutte le altre anche simili dal punto di vista geografico. Infatti oltre ad esserci specie uniche, qui gli animali non hanno paura dell’uomo, anzi lo trattano con assoluta indifferenza, per cui ci si può avvicinare senza problema, se non quello del rispetto dovuto in questa circostanza e la sensazione che questo suscita non ha eguali, per non parlare poi delle fotografie. Dopo una tranquilla notte si parte per la piccola isola di Plaza Sur dove le prime sensazioni avute si amplificano ulteriormente. L’isola ha una ricca colonia di iguane terrestri e questo ci permette di vedere ad un metro di distanza la loro vita quotidiana che consiste principalmente nell’attendere che il vento faccia cadere le foglie fresche dei cactus con le quali si nutrono. Quando questo succede la cosa genera liti e fughe per la conquista del pranzo, alle quali assistiamo in diretta. La cosa veramente unica è che gli animali ci ignorano completamente, comportandosi normalmente come se non ci fossimo. Intorno all’isola ci sono colonie di leoni marini che dopo aver cacciato in mare si spingono sulle ripide scogliere di nera pietra lavica per riposarsi al sole, allattare i piccoli e strofinarsi rotolando per cambiare il pelo. Tutto questo è sovrastato da nuguli di uccelli marini di varie razze tra le quali fregate, cormorani e sule. Nel pomeriggio arriviamo nell’isola di Santa Fe ancorandoci in una bellissima spiaggia naturale accolti da un concerto di leoni marini, Ci dedichiamo subito ad una breve escursione subacquea che ci consente di vedere due tartarughe marine, una razza, molti pesci e naturalmente i leoni marini che ci girano intorno giocando e cacciando pesci. Rientrati sul battello si sbarca direttamente sulla spiaggia per un’escursione inerpicandosi sui ripidi sentieri di lava alla ricerca di iguane terrestri che sono diverse da quelle numerose trovate a Plaza Sur. Dovendo seguire il sentiero tracciato ne vediamo solo due ma sono enormi e di colori diversi con sfumature tra il giallo ed il rosso. In compenso se gli animali sono pochi la vegetazione è veramente incredibile ed è formata da una foresta di enormi cactus che sovrastano un sottobosco di arbusti in apparenza secchi ma che si rinverdiscono ogni volta che piove. Qui ci si immedesima con la storia di Darwin e si intuisce come da una semplice idea, che non era poi neanche originale, e l’osservazione della vita in queste isole sia scaturita una teoria così fondamentale. Dopo una notte di navigazione, dopo esserci svegliati per vedere uno dei cieli stellati più impressionanti che abbia mai visto, arriviamo all’isola di Española. Di buon mattino come sempre (sono le 6.00) facciamo un largo giro su di una piattaforma di lava a blocchi cosparsa di una vegetazione bassa e spinosa. Qui possiamo vedere un altro tipo di iguana marina molto più grossa e colorata di quella vista sull’isola di Santa Cruz in quanto qui il mare è più freddo e questo gli fornisce in abbondanza le alghe con le quali si nutrono.

SANTA CRUZ - SOUTH PLAZAS - SANTA FE - ESPANOLA - FLOREANA - BALTRA

È curioso osservare che da piccole le iguane, che derivano tutte da quelle marine, sono carnivore e si cibano di piccoli insetti e di larve ma poi crescendo e non essendo sufficiente il cibo per tutte si adattano a diventare vegetariane. Su quest’isola, oltre ai soliti leoni marini che vediamo in grosse colonie con i loro piccoli, troviamo anche molti uccelli marini. In particolare sono presenti molte sule che sono di tre tipi differenti, con le zampe azzurre, con la maschera nera e con le zampe rosse, che per una migliore sopravvivenza  e per non sovrapporre le necessità nidificano in tre zone diverse, vicino al mare, tra gli scogli e nella sterpaglia. Incontriamo poi due piccoli di albatros delle Galapagos, unica specie che vive al di fuori dell’Antartide, decisamente più grossi degli altri uccelli ed anche più aggressivi. Nel pomeriggio si fa una’altra immersione subacquea in una splendida baia sabbiosa popolata da centinaia di leoni marini riuniti in gruppi di circa dieci femmine con i relativi cuccioli ed un maschio. I maschi si preoccupano di tenere sotto controllo il territorio con grandi urla, tra il muggito ed il barrito, e forti colpi di testa. L’escursione subacquea è relativamente interessante in quanto i tipi di pesci sono piuttosto limitati, d’altra parte non siamo né alle Maldive né sul Mar Rosso, però è ugualmente interessante perché ci si ritrova a nuotare insieme ai leoni marini. Arriviamo sull’isola di Floreana sbarcando sulla spiaggia per l’immancabile e molto turistica fermata al Post Office Barrel, dove in un barile di legno si può lasciare una cartolina per qualche amico lontano, che verrà poi raccolta da qualche altro turista che risiede in quel posto e che potrà consegnarla direttamente a mano all’interessato. Naturalmente controlliamo se ce ne sono per la nostra città ma la ricerca non dà risultati. Subito dietro alla spiaggia ci aspetta la solita laguna popolata da fenicotteri rosa che si spostano continuamente tra le isole nelle oltre 100 lagune che esistono in base alle condizioni climatiche ed alimentari. Purtroppo ne vediamo solo tre in lontananza. La cosa più interessante ci aspetta poi in un’immersione nel mare antistante la spiaggia. Lungo la nera scogliera di roccia lavica ricca di alghe ci troviamo a nuotare in mezzo a decine di tartarughe marine che “brucano” le alghe con fare lento e maestoso. È uno spettacolo veramente entusiasmante. Ultima tappa un’altra immersione subacquea alla Corona del Diablo, un cratere sottomarino che ci permette di vedere una enorme quantità di pesci garantita dalle forti correnti che trascinano i piccoli organismi di cui si cibano. Sbarcati a Santa Cruz alle 6.00 del mattino visitiamo nuovamente il centro Darwin, ma questa volta con la guida che ci ha accompagnato in tutta la crociera, così che ci permette di apprezzare meglio ciò che la stazione offre al visitatore. Alle 11.00 ci imbarchiamo per Quito e fine delle Galapagos. Un viaggio che merita di essere fatto nonostante gli alti costi, di tutti i tipi, che presenta. Un posto unico e forse l’ultimo luogo dove l’uomo volendo può ancora sentirsi di vivere a contatto con una natura “amica”.