Dopo il Cile nel 2008, questo è il secondo viaggio in Sud America. Il
progetto è semplice viste le dimensioni relativamente piccole del paese,
vederlo quasi tutto con una puntata alle Galapagos. Iniziamo subito da
queste isole che sono una delle mete più intriganti di tutto il pianeta
oramai accessibile con una certa facilità e poi è l’anno di Darwin! Come
l’Isola di Pasqua è la terra più lontana da tutte le altre nello spazio.
Così le Galapagos sono le terre più lontane da tutte le altre nel tempo.
Si arriva, partendo da Guayaquil, in mattinata atterrando sull’isola di
Baltra (dove di fatto c’è solo l’aeroporto) e con una combinazione di
autobus, traghetto e taxi si arriva a Puerto Ayora sull’isola di Santa
Cruz. Il pomeriggio è dedicato alla visita di una fattoria dove vivono
molte tartarughe di terra, sono veramente enormi. L’impressione è
notevole anche nel vederle libere mentre mangiano tranquille. Dopo
visita ad un parco costituito da una bella spiaggia con retrostante
laguna nella quale passeggiano alcuni indaffarati fenicotteri rosa.
Tornati a Puerto Ayora si visita il parco Darwin dove tengono sotto
controllo la riproduzione di alcuni animali, tra i quali le tartarughe e
le iguane terrestri, tenendoli ben separati in base all’isola di
provenienza in attesa di reinserirli nella proprio luogo natale. Tutto
sommato non c’è molto da vedere e l’impressione è comunque quella di un
ambiente dominato dall’uomo. In base alle aspettative, che dato il luogo
erano enormi, la prima giornata risulta un po’ deludente. Ci consoliamo
alla sera con un buon pasto a base di crostacei. Il giorno dopo si
ritorna all’isola di Baltra per imbarcarci a fine mattinata sullo yacht
che ci porterà in giro per le isole per cinque giorni. Isola di Santa
Cruz sulla spiaggia di Las Bachas. La splendida ed un bel sole ci
invitano subito ad una nuotata per vedere qualcosa sotto il pelo
dell’acqua ma c’è molto poco e ricadiamo nella delusione. Ci rechiamo
poi nella retrostante piccola laguna dove iniziamo ad avere un contatto
diretto con gli animali. Ci attendono infatti una dozzina di iguane
marine perfettamente nere ed un piccolo fenicottero rosa dalle
incredibili sfumature. Qui si comincia a vedere direttamente cosa è che
differenzia veramente queste isole da tutte le altre anche simili dal
punto di vista geografico. Infatti oltre ad esserci specie uniche, qui
gli animali non hanno paura dell’uomo, anzi lo trattano con assoluta
indifferenza, per cui ci si può avvicinare senza problema, se non quello
del rispetto dovuto in questa circostanza e la sensazione che questo
suscita non ha eguali, per non parlare poi delle fotografie. Dopo una
tranquilla notte si parte per la piccola isola di Plaza Sur dove le
prime sensazioni avute si amplificano ulteriormente. L’isola ha una
ricca colonia di iguane terrestri e questo ci permette di vedere ad un
metro di distanza la loro vita quotidiana che consiste principalmente
nell’attendere che il vento faccia cadere le foglie fresche dei cactus
con le quali si nutrono. Quando questo succede la cosa genera liti e
fughe per la conquista del pranzo, alle quali assistiamo in diretta. La
cosa veramente unica è che gli animali ci ignorano completamente,
comportandosi normalmente come se non ci fossimo. Intorno all’isola ci
sono colonie di leoni marini che dopo aver cacciato in mare si spingono
sulle ripide scogliere di nera pietra lavica per riposarsi al sole,
allattare i piccoli e strofinarsi rotolando per cambiare il pelo. Tutto
questo è sovrastato da nuguli di uccelli marini di varie razze tra le
quali fregate, cormorani e sule. Nel pomeriggio arriviamo nell’isola di
Santa Fe ancorandoci in una bellissima spiaggia naturale accolti da un
concerto di leoni marini, Ci dedichiamo subito ad una breve escursione
subacquea che ci consente di vedere due tartarughe marine, una razza,
molti pesci e naturalmente i leoni marini che ci girano intorno giocando
e cacciando pesci. Rientrati sul battello si sbarca direttamente sulla
spiaggia per un’escursione inerpicandosi sui ripidi sentieri di lava
alla ricerca di iguane terrestri che sono diverse da quelle numerose
trovate a Plaza Sur. Dovendo seguire il sentiero tracciato ne vediamo
solo due ma sono enormi e di colori diversi con sfumature tra il giallo
ed il rosso. In compenso se gli animali sono pochi la vegetazione è
veramente incredibile ed è formata da una foresta di enormi cactus che
sovrastano un sottobosco di arbusti in apparenza secchi ma che si
rinverdiscono ogni volta che piove. Qui ci si immedesima con la storia
di Darwin e si intuisce come da una semplice idea, che non era poi
neanche originale, e l’osservazione della vita in queste isole sia
scaturita una teoria così fondamentale.
Dopo una notte di navigazione, dopo esserci svegliati per vedere uno dei
cieli stellati più impressionanti che abbia mai visto, arriviamo
all’isola di Española. Di buon mattino come sempre (sono le 6.00)
facciamo un largo giro su di una piattaforma di lava a blocchi cosparsa
di una vegetazione bassa e spinosa. Qui possiamo vedere un altro tipo di
iguana marina molto più grossa e colorata di quella vista sull’isola di
Santa Cruz in quanto qui il mare è più freddo e questo gli fornisce in
abbondanza le alghe con le quali si nutrono.
|
SANTA CRUZ - SOUTH PLAZAS - SANTA FE - ESPANOLA - FLOREANA -
BALTRA |
È curioso osservare che da piccole le iguane, che derivano tutte da
quelle marine, sono carnivore e si cibano di piccoli insetti e di larve
ma poi crescendo e non essendo sufficiente il cibo per tutte si adattano
a diventare vegetariane. Su quest’isola, oltre ai soliti leoni marini
che vediamo in grosse colonie con i loro piccoli, troviamo anche molti
uccelli marini. In particolare sono presenti molte sule che sono di tre
tipi differenti, con le zampe azzurre, con la maschera nera e con le
zampe rosse, che per una migliore sopravvivenza
e per non sovrapporre le necessità nidificano in tre zone
diverse, vicino al mare, tra gli scogli e nella sterpaglia. Incontriamo
poi due piccoli di albatros delle Galapagos, unica specie che vive al di
fuori dell’Antartide, decisamente più grossi degli altri uccelli ed
anche più aggressivi. Nel pomeriggio si fa una’altra immersione
subacquea in una splendida baia sabbiosa popolata da centinaia di leoni
marini riuniti in gruppi di circa dieci femmine con i relativi cuccioli
ed un maschio. I maschi si preoccupano di tenere sotto controllo il
territorio con grandi urla, tra il muggito ed il barrito, e forti colpi
di testa. L’escursione subacquea è relativamente interessante in quanto
i tipi di pesci sono piuttosto limitati, d’altra parte non siamo né alle
Maldive né sul Mar Rosso, però è ugualmente interessante perché ci si
ritrova a nuotare insieme ai leoni marini. Arriviamo sull’isola di
Floreana sbarcando sulla spiaggia per l’immancabile e molto turistica
fermata al Post Office Barrel, dove in un barile di legno si può
lasciare una cartolina per qualche amico lontano, che verrà poi raccolta
da qualche altro turista che risiede in quel posto e che potrà
consegnarla direttamente a mano all’interessato. Naturalmente
controlliamo se ce ne sono per la nostra città ma la ricerca non dà
risultati. Subito dietro alla spiaggia ci aspetta la solita laguna
popolata da fenicotteri rosa che si spostano continuamente tra le isole
nelle oltre 100 lagune che esistono in base alle condizioni climatiche
ed alimentari. Purtroppo ne vediamo solo tre in lontananza. La cosa più
interessante ci aspetta poi in un’immersione nel mare antistante la
spiaggia. Lungo la nera scogliera di roccia lavica ricca di alghe ci
troviamo a nuotare in mezzo a decine di tartarughe marine che “brucano”
le alghe con fare lento e maestoso. È uno spettacolo veramente
entusiasmante. Ultima tappa un’altra immersione subacquea alla Corona
del Diablo, un cratere sottomarino che ci permette di vedere una enorme
quantità di pesci garantita dalle forti correnti che trascinano i
piccoli organismi di cui si cibano. Sbarcati a Santa Cruz alle 6.00 del
mattino visitiamo nuovamente il centro Darwin, ma questa volta con la
guida che ci ha accompagnato in tutta la crociera, così che ci permette
di apprezzare meglio ciò che la stazione offre al visitatore. Alle 11.00
ci imbarchiamo per Quito e fine delle Galapagos. Un viaggio che merita
di essere fatto nonostante gli alti costi, di tutti i tipi, che
presenta. Un posto unico e forse l’ultimo luogo dove l’uomo volendo può
ancora sentirsi di vivere a contatto con una natura “amica”.
|