SIERRA TARAHUMARA
Siamo nuovamente in Messico, ma questa volta tralasciamo la parte
archeologica per un itinerario un po’ particolare che si snoda in due
avventure di stile diverso, potremmo dire monti e mare. Arriviamo a
Chihuahua, città peraltro tranquilla e piacevole dove riusciamo a fare
anche un po’ di shopping, situata quasi al centro del Messico del nord
nell’omonima regione di cui è la capitale,
il Messico è al pari degli USA una unione di stati. Da qui ci
imbarchiamo su di un treno che ci porterà sino alla costa del Pacifico
attraverso una incredibile regione montuosa. Il Chepe, è il nome del
treno (da Chihuahua al Pacifico), parte dai quasi 1500 m di Chihuahua
per arrivare agli oltre 2000 m della Sierra Tarahumara, facendo alcune
fermate che consentono di sostare qualche giorno nei diversi paesi della
sierra, per poi riprendere il viaggio con i treni successivi, tenendo
presente che ne passano due al giorno e con orari elastici.
Questo sistema ci consente di vedere due dei più interessanti punti del
percorso e cioè i paesi di Creel e Bauichivo. L’insieme dei canyon che
formano la sierra è il più grande del mondo, con profondità da brivido,
si scende infatti dalle creste a 2000 m sino al fondo valle percorrendo
ripide ed impervie strade sterrate, con un dislivello di 1700 m, dove
scorrono limpidi fiumi. Da Creel scendiamo nel Barranco del Cobre
impiegando tutto il giorno tra andata e ritorno, questo per dire come
sono le strade, passando dai 15° C diurni (ma di notte gela), immersi in
una vegetazione di tipo alpino con tanto di laghetti di acque fresche e
cristalline, ai circa 35° C del fondo valle, con un clima ed una
vegetazione tipicamente tropicale. Contrasti veramente notevoli. Nei
paesi, sia in cresta che in valle, la vita scorre tranquilla e non
sembra che il turismo portato dal treno abbia turbato più di tanto il
ritmo che questo popolo, famoso per essere un instancabile camminatore,
ha sempre mantenuto. La ferrovia era stata ideata per il trasporto del
rame presente nella zona che infatti si chiama Canyon del Rame, ma
finito lo sfruttamento è rimasta a disposizione per lo spostamento degli
abitanti della zona e dei turisti. Gli orari del viaggio sono
approssimativi, ma questo, oltre a far parte del folclore dello
stereotipo messicano, è dovuto alla reale complessità di una linea
ferroviaria che si snoda tutta tra ponti e tunnel sino a
scendere nell’ultimo tratto di montagna verso la pianura quasi a spirale
all’interno di un profondo canyon. Un’opera veramente notevole che,
dicono i messicani, non erano riusciti a fare neanche gli statunitensi.
Scendiamo dal treno a El Fuerte (penultima stazione) e facciamo come
variante l’ultimo tratto in autobus sino a Los Mochis e da qui, sempre
in autobus, arriviamo sul Pacifico al porto di Topolobampo.
Alla sera ci imbarchiamo su di un traghetto nuovissimo verso La Paz,
capitale della Baja California del Sur, attraverso il quieto Mar di Cortez.
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